La scuola del Sud prepara le nuove classi dirigenti e lavoratrici del Sud
La nostra visione:
La scuola nel Sud sarà organica all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’altissima qualità dell’insegnamento e dei programmi didattici, che dovranno anche promuovere l’apprezzamento dell’identità storica, culturale e linguistica, mirando ad aumentare la dignità che è fondamentale per il rilancio e il riscatto del Sud.
Lo stato delle cose:
1. Essa non è adeguatamente finanziata dallo Stato nazionale e mancano risorse regionali, provinciali e comunali per supplire al sottofinanziamento centrale.
2. I programmi della scuola non sono sintonizzati con le esigenze degli studenti in base alle realtà locali ma si basano su programmi nazionali, nord-centrici.
3. Nel Sud non c’è alcuna sintonia attiva né fra tessuto produttivo e scuola, né fra ricerca e scuola.
4. I mestieri tradizionali delle nostre terre sono lasciate al più totale abbandono, senza alcuna possibilità della loro preservazione.
5. La scuola, attraverso la narrazione di falsi miti e avvenimenti “risorgimentali” letti dal punto di vista nord-centrico aumenta il concetto di minorità fra i ragazzi del Sud.
Le azioni proposte:
1. E’ necessario lavorare per il recupero dei mestieri tradizionali delle nostre terre, valorizzando quelle poche scuole residuali che ancora favoriscono l’avviamento alla conoscenza dei mestieri.
2. E’ necessario integrare i programmi nazionali con adeguati e puntuali riferimenti all’identità storica delle popolazioni del Sud e in particolare ad una rilettura degli avvenimenti che hanno portato all’unità d’Italia e alla mala politica degli ultimi 150 anni, mettendo in rilievo l’alleanza fra i poteri forti del Nord con la criminalità organizzata e la classe politica corrotta presente nel Sud, per ribaltare il pericoloso concetto di minorità predominante fra i giovani del Sud.