San Giorgio caccia il SavoiaSan Giorgio caccia il Savoia

Il comune di San Giorgio rimuove il nome di Vittorio Emanuele II dalla toponomastica cittadina e lo rimpiazza con quello di Carlo di Borbone.  È un nuovo passo in avanti della cittadina vesuviana nella direzione della riaffermazione dell’orgoglio meridionale calpestato da una toponomastica imposta da savoiardi e risorgimentisti.  Il Sindaco Giorgio Zinno ha voluto così dare “un doveroso riconoscimento a Carlo di Borbone andando oltre i libri di storia”.  Il sindaco promette anche una “cerimonia solenne di titolazione, lasciando così un’impronta indelebile sulla nostra identità”.

San Giorgio caccia il Savoia
La futura Piazza Carlo III
San Giorgio sostituisce Giuseppe Garibaldi con Massimo Troisi

Il comune di San Giorgio non è nuovo nel portare avanti un lavoro di “pulizia” della toponomastica.  Lo scrittore Angelo Forgione ricorda nel suo blog “il coraggioso atto di Aldo Vella, ex sindaco identitario di San Giorgio a Cremano, che negli anni Novanta cancellò di forza l’allora piazza Garibaldi e la intitolò a Troisi. L’iniziativa attirò critiche e veti, a cominciare dalla Società di Storia Patria di Giuseppe Galasso, ma la prova di forza fu vinta e la cerimonia avvenne l’11 gennaio 1997, alla presenza di cittadini, familiari di Massimo e dell’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano. Garibaldi fu spodestato per la prima volta da una piazza italiana, restituita all’identità del territorio, e fu un po’ come cambiare la storia.”

Martiri di Pietrarsa

Nel 2015, il Sindaco Zinno ottenne dalla prefettura l’autorizzazione di intitolare una strada ai Martiri di Pietrarsa.  Per il Sindaco si trattava di ricordare in “modo deferente ma concreto i quattro operai uccisi durante uno sciopero il 6 agosto 1863, poco dopo l’Unità d’Italia, a poche decine di metri da San Giorgio a Cremano, nell’opificio di Pietrarsa”.

Luigi de Magistris fiero giacobino blocca la pulizia della toponomastica

È chiara la differenza fra l’amministrazione di Giorgio Zinno e quella di Luigi de Magistris. Il primo è sempre meridionalista.  Il secondo lo è quando gli conviene politicamente, come prima delle ultime elezioni comunali.  Il giacobino napoletano, fiero sostenitore di chi massacrò circa 60 mila napoletani nel 1799, ha impedito sino ad ora qualsiasi reale cambiamento della toponomastica cittadina per rimuovere i nomi dei Savoia e di invasori Garibaldini.

Per il Sindaco di Napoli vanno bene Nino Bixio e il Generale Cialdini, oltre a Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Cavour e altra feccia. Ci giunge notizia che il governo cittadino ha bloccato una proposta della decima municipalità di rimuovere il nome di Nino Bixio da una strada di Fuorigrotta. Il Comune ha  fermato anche un progetto ben avviato dalla meridionalista Annamaria Pisapia per porre una lapide a memoria delle vittime meridionali del risorgimento.

San Giorgio caccia il Savoia
Giorgio Zinno interviene nel giugno 2015 ad una riunione dei Meridionalisti Democratici a San Giorgio.
Giorgio Zinno mantiene le promesse elettorali

Complimenti al Sindaco di San Giorgio che continua a mantenere gli impegni presi in campagna elettorale. Il Sindaco è ben coadiuvato in materia di memoria storica dall’assessore Pierino Di Martino e da Libera D’Angelo, già candidata meridionalista con Giorgio Zinno.   Un sentito “bravo” va a Marta La Greca, Coordinatrice di MO-Unione Mediterranea per il lavoro svolto in seno alla commissione toponomastica con Aldo Vella.  I meridionalisti democratici sono particolarmente fieri di aver dato il loro appoggio a Giorgio Zinno, fin dall’inizio della sua campagna elettorale.  Per il nostro coordinatore vesuviano, Luigi Guarino, “c’è un enorme differenza fra chi come Zinno sente dentro di sé l’orgoglio identitario e chi lo usa solo e sempre come mezzo elettorale”.

Di Meridem